I respiratori orali sono riconoscibili, senza ancora voler considerare il loro aspetto caratteristico, dalla particolare predisposizione a certe malattie dell’infanzia e, da adulti, a certe malattie croniche degenerative.
Per essere chiari, se un bambino per una volta all’anno o nella vita è affetto da una di queste patologie, non significa necessariamente che è un respiratore orale; se invece durante l’anno viene colpito abitualmente da una o più di queste patologie, allora con buona probabilità respira con la bocca quando è sveglio, quando dorme o giorno e notte.
Se infatti l’aria non passa dalla parte giusta, ossia dal naso, le mucose e le stazioni linfatiche del tratto respiratorio superiore si ingolfano di tossine e di liquidi edematosi, cosicché i loro normali meccanismi immunitari vanno in deficit, rendendo più facile l’insorgenza delle malattie caratteristiche.
Il bambino non riesce a respirare col naso; Passa buona parte del tempo ( se non sempre ) stando A BOCCA APERTA; se richiamato a prestarvi attenzione, poco dopo riapre la bocca senza accorgersene; per questo motivo
• Tende a crescere “con la faccia lunga”
• Passa i mesi invernali ( o tutto l’anno ) in compagnia di malattie caratteristiche, come raffreddori, otiti, tonsilliti, adenoiditi, asma, allergie, campi di disturbo ( intolleranze) alimentari;
• Può soffrire di mal d’auto;
• Può soffrire di stitichezza e/o coliti;
• Può avere difficoltà di apprendimento scolastico, con calo dell’attenzione o difficoltà di memorizzazione;può essere più o meno francamente iperattivo o viceversa tendere quasi alla depressione;
• Di notte tende a russare;
• Può fare la pipì nel letto mentre dorme ( enuresi notturna );
• Il ciuccio può innescare un’abitudine muscolare viziata, che genera schemi muscolari automatici disfunzionali nella suzione, deglutizione, respirazione, postura dei muscoli cervico – dorsali che permangono anche una volta smesso il ciuccio.
Alcune immagini di riferimento
La respirazione orale, più subdolamente, può avvenire anche solo durante la notte. In questo caso si configura un quadro di RONCOPATIA, ossia il bambino russa mentre dorme.
Il bambino che russa…
• … può bagnare il cuscino di saliva;
• … può svegliarsi con la bocca secca e con l’alito cattivo;
• … va in apnea e magari si sveglia di soprassalto con fame d’aria;
• … può sudare parecchio mentre dorme;
• … può fare pipì a letto ( enuresi notturna );
• … fa fatica ad alzarsi, anche se ha dormito tanto;
• … può essere afflitto da mal di testa, soprattutto la mattina;
• … può essere irritabile o aggressivo, ed avere problemi comportamentali;
• … può addormentarsi o sognare ad occhi aperti a casa o a scuola;
• … può tendere all’obesità
• … ha tonsille ingrandite e frequenti infezioni delle alte vie respiratorie.
È interessante notare che in letteratura otorino e odontoiatrica recente è stata riportata la scoperta che il fenomeno dell’enuresi notturna ( pipì a letto ) si riduce o scompare in seguito a chirurgia tonsillare o ad espansione rapida del palato, ossia quando il bambino viene messo in condizione di respirare più facilmente attraverso il naso!!!